Servendosi della tecnologia EGS, l’Università di Bologna ha effettuato il rilievo della Colonna dei Francesi, un bene di importanza storica.
La tecnologia 3D supporta la storia, essendo largamente diffusa nell’ambito dei beni culturali e rappresenta un nuovo strumento al servizio della ricerca archeologica e della tutela e monitoraggio del patrimonio culturale. L’utilizzo di scanner 3D permette di ottenere informazioni più accurate e dettagliate e di accorciare i tempi di lavoro e di studio. In questo campo l’avere a disposizione modelli digitali 3D favorisce: – la valorizzazione e promozione dei beni stessi, ad esempio mediante applicazioni multimediali nei musei; – il miglioramento dei processi di catalogazione, studio, conservazione, pianificazione e simulazione del restauro, analisi della stabilità e monitoraggio di manufatti soggetti a deterioramento, ricostruzione virtuale di parti, produzione di copie fedeli all’ originale. Questo campo si presta molto bene ad un approccio tecnologico perché ogni bene costituisce un caso a sé stante, possiede proprie caratteristiche, problematiche e specificità. Per questo motivo gli strumenti digitali, riuscendo a rappresentare fedelmente le caratteristiche di forma e di colore di un oggetto tridimensionale, si dimostrano utili ed efficaci e vanno assumendo sempre più importanza.
Il caso qui esaminato è il rilievo della Colonna dei Francesi, effettuato nel 2012 dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Università di Bologna, in occasione del cinquecentenario della battaglia che si svolse a Ravenna nel 1512 tra le truppe pontificie e spagnole da una parte e le truppe francesi di Gastone de Foix dall’altra. Questa battaglia è commemorata dalla Colonna, un massiccio pilastro a base quadrata in pietra d’Istria, situato a Madonna dell’Albero, una frazione di Ravenna, ornato da raffinati arabeschi a candelabro in basso-rilievo, entro i quali sono inseriti ovali che recano iscritte descrizioni della battaglia e del saccheggio della città. Questo lavoro ha visto l’integrazione di diverse tecniche: topografiche, fotogrammetriche e di scansione in 3D. Per il processo di scansione, l’Università di Bologna si è affidata a EGS, che, in qualità di rivenditore Artec, ha studiato la soluzione composta dallo scanner 3D Artec MHT abbinato al software Leios. Lo scanner Artec è progettato per lavorare senza contatto e per ottenere scansioni di grande precisione in maniera semplice e veloce.
Il processo di creazione del modello digitale 3D parte con l’acquisizione, attraverso l’uso dello scanner, di scansioni parziali dell’oggetto da più punti di vista. I dati acquisiti possono essere scaricati direttamente su un pc e immediatamente visualizzabili e modificabili con il software Leios. Quest’ultimo è una soluzione veloce, affidabile e di semplice utilizzo, studiata appositamente da EGS per l’elaborazione di scansioni 3D, editing di meshes e reverse engineering. In questa fase i dati possono essere sottoposti a diverse operazioni: controllo, pulizia eliminando eventuali punti errati, sfoltimento e fusione. Le nuvole di punti ottenute dalle diverse scansioni vanno sovrapponendosi e fondendosi in un unico modello. L’operazione di modellazione vera e propria avviene con la trasformazione della nuvola di punti in una superficie continua, il modello 3D, tramite la generazione di mesh. Nel caso di oggetti complessi, come quello in questione, i tempi di modellazione si allungano a causa della ricchezza di particolari. Il modello 3D fornisce una descrizione dell’oggetto molto dettagliata, da cui è possibile ottenere informazioni metriche accurate. La Colonna, come si può notare dalle immagini, possiede molte parti decorate e lo scanner si è rilevato uno strumento molto efficace per il rilievo di dettaglio di queste parti.
L’attività si è sviluppata nell’ambito di una collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale (DAPT), con il coordinamento della Scuola Superiore di Studi sulla Città e il Territorio e il coinvolgimento del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale – Edilizia e Costruzioni, Unità Operativa di Recupero e Restauro; promotrice è stata l’Associazione Culturale “La Colonna” con il finanziamento di Unicredit. Dall’analisi di questo caso si è potuto dedurre che il vantaggio nell’utilizzo della tecnologia 3D sta nel fatto di poter analizzare ed ottenere informazioni più dettagliate e in tempi più brevi rispetto a quelle ottenute con il rilevamento tradizionale. Infatti tali metodologie di rilievo comportano non solo una veloce acquisizione dati, ma anche una relativa elaborazione in tempi brevi. Gli strumenti digitali, fedeli riproduttori delle caratteristiche di oggetti tridimensionali, risultano ormai indispensabili in ambito di studio, ricerca e conservazione del patrimonio culturale.